Inizia oggi una nuova rubrica “Quattro Chiacchiere con….”.

Oggi CLV incontra ItLUG, associazione LEGO di riferimento a livello nazionale .

Qual è il nome della vostra comunità, da dove deriva il nome?

R. ItLUG- Italian LEGO® Users Group. Il significato del nome è abbastanza ovvio, quando il gruppo è nato nel 1999 era l’unico gruppo italiano e come molti altri LUG internazionali fu adottato un nome con questa struttura (codice del paese + LUG).

Quando e come è nata l’idea di diventare comunità e qual era il suo scopo originale?

R. Nel 1999, su LUGNET. Allora LUGNET era il “luogo” (virtuale) internazionale principale su cui bazzicavano gli AFOL, e i primi AFOL italiani decisero di riunirsi in un gruppo (inizialmente dedicato principalmente a MINDSTORMS e automazione, ma arrivarono presto anche i fan “System”). Nello stesso periodo iniziarono anche i primi eventi espositivi.

Da quanto tempo siete comunità riconosciuta da LEGO? Come vivete questo riconoscimento e quale valore aggiunto vi ha dato?

R. In realtà siamo riconosciuti da prima che esistesse il “riconoscimento”! Abbiamo un Ambassador fin da quando esistono gli Ambassador come rappresentanti di una comunità (2008). In precedenza (dal 2006) avevamo comunque un membro che era Ambassador, quando ancora gli Ambassador non erano strettamente legati a una comunità.
Il valore aggiunto è incalcolabile. Non tanto per il supporto fisico, che tipicamente sale e scende nel corso degli anni; il supporto è sempre il benvenuto, ovviamente, ma non è il punto nell’essere riconosciuti. Il punto è avere un rapporto diretto con LEGO, qualcuno con cui parlare e interagire direttamente che non sia un generico “supporto clienti”. E questo include anche l’accesso a iniziative che altrimenti non potremmo avere. La migliore, nel corso degli anni, personalmente ritengo sia sicuramente stata la visita a Billund del 2015 (purtroppo questo programma di visite non esiste più, al momento).

Facciamo invece la domanda al contrario, quale valore aggiunto credi che la vostra comunità, o in generale le comunità riconosciute, stiano dando a LEGO

R. Vale la stessa cosa al contrario. Potendo parlare con le comunità, LEGO ottiene un punto di vista più diretto e chiaro rispetto a quanto potrebbero fare loro autonomamente semplicemente (per esempio) girando sui social.

Quali sono le attività che proponete come comunità?

R. Principalmente gli eventi. E questo è il motivo per cui il 2020 è stato un anno particolarmente “tranquillo”, per noi, a livello di LUG. Siamo un LUG molto fisico e nel corso di un anno (normale) organizziamo (o partecipiamo a) tanti eventi piccoli e grandi sparsi per tutta Italia (soprattutto al nord, purtroppo… ma abbiamo un team molto agguerrito anche al sud che si ingrandisce sempre di più).
Abbiamo poi anche un forum online sul nostro sito e ogni tanto proponiamo qualche contest ai nostri soci.

Quante persone fanno parte della vostra comunità? Come siete strutturati?

R. Al momento contiamo 405 soci. Ci attendevamo un calo dovuto al COVID, ma siamo stati piacevolmente sorpresi nello scoprire che invece il numero dei soci è rimasto sostanzialmente immutato.
Siccome dal 2010 siamo un’associazione, la nostra struttura è quella solita associativa: abbiamo un consiglio direttivo eletto dai soci ogni tre anni con sette membri, tra cui: presidente, vicepresidente, tesoriere e segretario.

Quali obiettivi avete per il futuro?

R. Al momento l’obiettivo è quello di tornare a tornare a fare eventi il più presto possibile. Stiamo iniziando a essere un po’ irrequieti! 🙂

In che modo Covid-19 ha cambiato / influenzato la vostra comunità?

R. Come in realtà ho già detto, il COVID ci ha messi in uno stato sospeso di attesa. Essendo principalmente un LUG fisico, possiamo anche fare qualche attività virtuale, ma non sarà mai paragonabile a un evento fisico. Abbiamo fatto qualche contest in più sul nostro forum e uno in particolare ha visto un livello di partecipazione davvero senza precedenti.

In Italia, a differenza di altri paesi, abbiamo un numero elevato di comunità riconosciute (1 RLFM, 2 RLOC e 14 RLUG) e forse altre ce ne saranno, è un bene o un male?

R. In realtà non è una situazione tanto diversa da quella di altri paesi come Francia, Germania o Regno Unito. Personalmente ritengo ci siano sia aspetti positivi che aspetti negativi. L’aspetto negativo è che si rischia di frammentare la comunità AFOL. Con il senno del poi è facile oggi pensare che se 15 anni fa come ItLUG, allora unico LUG, avessimo pensato di creare delle sezioni locali autonome, magari oggi ci sarebbero meno gruppi distinti. Ma d’altro canto è anche possibile che invece il risultato ottenuto sarebbe stato l’esatto opposto e oggi avremmo ancora più gruppi. In fondo buona parte di questi RLUG oggi sono nati spontaneamente da soci ItLUG che avevano bisogno anche di qualcosa di locale. E penso che la parte positiva sia appunto questa, avere qualcosa “sotto casa”, soprattutto dove ItLUG non può necessariamente arrivare.

Infine, facciamo un po’ di promozione, con che messaggio cerchereste di convincere un AFOL a far parte della vostra comunità?

R. Citerò il nostro statuto: “L’associazione ha la finalità di promuovere la passione per le costruzioni LEGO favorendo lo scambio di informazioni ed esperienze tra gli appassionati, anche attraverso risorse online, eventi e media.” Se condividete la nostra finalità, ItLUG fa sicuramente per voi! Siamo un LUG nazionale aperto a ogni genere di AFOL… costruttori di MOC, costruttori di set, collezionisti, appassionati, tutti!

Un ringraziamento dal Gruppo CLV per il tempo che ci avete dedicato, speriamo di rincontrarci presto con il motto che ci contraddistingue AFOL UNITED

R. Grazie a voi!

Link :

http://itlug.org/

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